Saluto del nuovo Capo Dipartimento al Ministero della Giustizia, dr. Gaetano CAMPO. Confintesafp presente.
Nel pomeriggio del 19 gennaio si è tenuta la riunione convocata dal neo Capo Dipartimento, Dott. Gaetano CAMPO e del neo Direttore Generale FF, Dott. Lucio BEDETTA, con le OO. SS rappresentative al Ministero della Giustizia. Presente la delegazione di Confintesafp, formata dal Segretario Generale, Claudia Ratti e dal Coordinatore Regionale Giustizia del Lazio, Riccarda Mancini, entrambi in presenza, ed in collegamento da remoto, il Segretario Regionale Puglia, Maria Pia Erriquez ed il Coordinatore Regionale Giustizia Calabria, Maria Stella Reitano.
Nel giro di tavolo, è intervenuta Claudia Ratti, sottolineando che negli anni scorsi non è stata offerta la possibilità di carriera al personale interno, non sono state eseguite le leggi, i contratti collettivi nazionali ed integrativi, gli accordi sottoscritti ma si è, invece, preferito assumere nuovo personale.
Ci sono lavoratori che da decenni (e più di uno) lavorano alle dipendenze del Ministero della Giustizia nella speranza che arrivi prima o poi un Governo che dia la precedenza al merito del personale e dopo alle nuove assunzioni (pur necessarie e auspicate). Invece abbiamo assistito a nuove assunzioni di operatori, di cancellieri, di funzionari, di direttori, di dirigenti senza che si verificasse prima se ci fossero (e ci sono) professionalità interne che meritavano di ricoprire quei posti tramite un concorso riservato.
Nulla di personale contro i nuovi assunti che, domani, se il sistema non cambia, riceveranno lo stesso trattamento dei colleghi anziani e capiranno le frustrazioni e la disillusione dell’oggi!
La Giustizia ha bisogno di un intervento strutturale del personale, motivo per cui dobbiamo dare certezze ai colleghi assunti a tempo determinato che meritano (chi lo merita) che il proprio contratto sia trasformato a tempo indeterminato, perché non ha alcun senso sprecare l’esperienza acquisita per fare posto a nuovo personale da formare, ci riferiamo agli UPP, ai funzionari tecnici, agli operatori data entry ed agli operatori ancora esclusi dalla stabilizzazione; il nostro impegno è stato e sarà in questa direzione perché contribuisce in modo importante all’efficientamento dei servizi e per il valore etico di garantire una stabilità di vita sia ai colleghi che alle famiglie.
Fondamentale adottare, nel rispetto di idonea tempistica, le procedure per la distribuzione delle risorse economiche volti all’incentivazione del personale, come FRD, le progressioni economiche, le posizioni organizzative, gli incentivi tecnici e tanti altri istituti rimasti lettera morta. Così come va rivista la procedura di valutazione della perfomance, iniziando dal fornire una formazione adeguata alla Dirigenza incaricata.
Abbiamo, e siamo stati l’unica O.S. ad averlo sottolineato, posto l’attenzione sulla necessità di dare attuazione all’Area Quarta per consentire al personale interno il meritato riconoscimento professionale.
Ora aspettiamo che vengano calendarizzati gli incontri sulle questioni più importanti, iniziando dal nuovo Contratto Integrativo, siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo della nostra storia.
Pubblichiamo qui di seguito il relativo comunicato Nazionale.
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Nel giro di tavolo, è intervenuta Claudia Ratti, sottolineando che negli anni scorsi non è stata offerta la possibilità di carriera al personale interno, non sono state eseguite le leggi, i contratti collettivi nazionali ed integrativi, gli accordi sottoscritti ma si è, invece, preferito assumere nuovo personale.
Ci sono lavoratori che da decenni (e più di uno) lavorano alle dipendenze del Ministero della Giustizia nella speranza che arrivi prima o poi un Governo che dia la precedenza al merito del personale e dopo alle nuove assunzioni (pur necessarie e auspicate). Invece abbiamo assistito a nuove assunzioni di operatori, di cancellieri, di funzionari, di direttori, di dirigenti senza che si verificasse prima se ci fossero (e ci sono) professionalità interne che meritavano di ricoprire quei posti tramite un concorso riservato.
Nulla di personale contro i nuovi assunti che, domani, se il sistema non cambia, riceveranno lo stesso trattamento dei colleghi anziani e capiranno le frustrazioni e la disillusione dell’oggi!
La Giustizia ha bisogno di un intervento strutturale del personale, motivo per cui dobbiamo dare certezze ai colleghi assunti a tempo determinato che meritano (chi lo merita) che il proprio contratto sia trasformato a tempo indeterminato, perché non ha alcun senso sprecare l’esperienza acquisita per fare posto a nuovo personale da formare, ci riferiamo agli UPP, ai funzionari tecnici, agli operatori data entry ed agli operatori ancora esclusi dalla stabilizzazione; il nostro impegno è stato e sarà in questa direzione perché contribuisce in modo importante all’efficientamento dei servizi e per il valore etico di garantire una stabilità di vita sia ai colleghi che alle famiglie.
Fondamentale adottare, nel rispetto di idonea tempistica, le procedure per la distribuzione delle risorse economiche volti all’incentivazione del personale, come FRD, le progressioni economiche, le posizioni organizzative, gli incentivi tecnici e tanti altri istituti rimasti lettera morta. Così come va rivista la procedura di valutazione della perfomance, iniziando dal fornire una formazione adeguata alla Dirigenza incaricata.
Abbiamo, e siamo stati l’unica O.S. ad averlo sottolineato, posto l’attenzione sulla necessità di dare attuazione all’Area Quarta per consentire al personale interno il meritato riconoscimento professionale.
Ora aspettiamo che vengano calendarizzati gli incontri sulle questioni più importanti, iniziando dal nuovo Contratto Integrativo, siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo della nostra storia.
Pubblichiamo qui di seguito il relativo comunicato Nazionale.
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